Il matrimonio è diventato una struttura fragile essendo fondato sull’amore e non più sulla necessità o il desiderio di formare una famiglia sulla base di criteri economici, di alleanze sociali, di serietà e affidabilità delle persone in causa.
L’amore è un sentimento umano che si può esaurire o comunque è messo continuamente alla prova: la donna ha un’autonomia economica e culturale maggiore che in passato; la mobilità lavorativa porta entrambi ad intrattenere relazioni sociali più estese o occasioni di lavoro lontano dalla famiglia stessa.
La facilità ad ottenere la separazione e la maggiore tolleranza nei confronti dei divorziati e delle famiglie ricostruite può indurre a cercare in essa la soluzione alle difficoltà anche meno gravi, ma nello stesso tempo è fonte di ansia perchè fa sentire il matrimonio come poco sicuro o come condizione che, per funzionare, deve essere perfetta, quindi rischia di essere idealizzata.
La paura che la relazione si possa rompere porta a chiedere un aiuto esterno ad un sacerdote, un amico, uno psicoterapeuta per una terapia congiunta.
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